Uno passa la vita con delle certezze. Che i neri hanno il ritmo nel sangue, che gli americani son tutti grassi, che gli arbitri sono in malafede... poi scopri piano piano che in realtà esistono le eccezioni alle regole, i neri stonati e che non sanno ballare, gli americani sottopeso, Pierluigi Collina...
In realtà, ogni volta che una di queste convinzioni va in pezzi, uno li per li ci rimane male, ma poi tutto continua come al solito.
Ben più grave è quando a cadere sono delle certezze su noi stessi. Quelle cose fisse e immutabili del proprio carattere, quei pregi che uno è convinto di possedere per dono innato. Poi però succede che, tutto all'improvviso, capita qualcosa e ti rendi conto che no, non sei il più intelligente del pianeta, o il più sensibile, o il più bravo...
Quando cadono queste certezze, ti si rompe proprio qualcosa dentro, è come se si lacerasse quella sottile crosta di autoconvincimento e scoprissi che sotto c'è tutto un mondo di avvenimenti e cose e persone di cui non hai mai voluto ragionare prima, un mondo che ti si spalanca sotto i piedi e che... li per li... fa paura.
Come finisce questo vaneggiamento? Non lo so, personalmente non lo so ancora. So solo che, una vota passata la vertigine, bisognerà capire se la paura ha un motivo di esistere oppure no... bisognerà lavorare, e riflettere di più.
Vostro, Culo Vecchio